Alessandro Montello
Inbound marketer di Aipem
Essere digitali: più forti con valore davanti al futuro. È la consapevolezza che si sta accreditando alla fine del confinamento causato dalle contromisure per l’epidemia di Covid-19.
Che la digitalizzazione delle aziende e dei rapporti abbia risvolti generalmente molto positivi ce l’ha confermato il fatto le aziende maggiormente digitalizzate sono state quelle che hanno saputo organizzare rapidamente una pronta risposta al congelamento delle attività economiche.
Chi già era in possesso degli strumenti digitali ha potuto evitare quasi totalmente il blocco della produzione, mantenendo in vita i rapporti con i propri partner e continuando a far lavorare il proprio nucleo commerciale.
La nostra economia ha subito quello che in gergo si chiama uno stress test di proporzioni inimmaginabili nelle settimane di lockdown. E questo processo, un vero e proprio punto di discontinuità rispetto al passato, ha anche segnato una divisione netta fra chi l’innovazione digitale la stava perseguendo e chi non l’aveva ancora progettata, creando una pericolosa frattura nell’intero settore produttivo.
Oggi è il momento in cui gli imprenditori possono capire, dati reali alla mano, quali siano i vantaggi della propria adesione ad un programma di digitalizzazione.
La tecnologia è uno strumento che può permettere di pensare e lavorare diversamente, con maggiore efficacia ed efficienza. Ma per arrivarci occorre un altro cambiamento che si manifesta solo se c’è una scelta vera verso l’innovazione. Ovvero è una questione di testa: è questa che deve cambiare adottando le modalità del pensiero digitale: essere digitali ci renderà più forti, questo è l’insegnamento che ci arriva.
Restando ancorati a modelli del passato il rischio di emarginazione è molto forte: qualcuno diceva che non c’è nulla di peggio del cercare di risolvere problemi nuovi con strumenti vecchi.
Le settimane di sospensione totale delle attività economiche causate dal Covid-19 hanno dimostrato che l’economia digitale è resiliente, riesce a resistere agli urti delle crisi, ed è più efficace ed efficiente.
Essere digitali: più forti con valore davanti agli imprevisti del futuro, questo l’insegnamento che ci arriva.
Da non sottovalutare poi il fatto che il confinamento forzato della popolazione ha costretto le persone a compiere ulteriori passi verso l’adozione di strumenti e modalità digitali. Nè è un esempio il fatto che nel corso delle settimane di lockdown oltre 1,3 milioni di consumatori per la prima volta, hanno iniziato ad a fare acquisti on line. E non si tratta solo di intrattenimento o fitness ma di un nuovo modello di rapportarsi con l’acquisto (in senso lato) e con le aziende che vendono.
Secondo una recente ricerca di Accenture il Covid-19 ha generato una vera e propria metamorfosi delle abitudini di acquisto: il 67% dei consumatori sceglie negozi vicini, il 59% si affida a fornitori di fiducia, il 50% è interessata a prodotti più economici. Queste dinamiche interessano tutti gli ambiti del commercio e delle attività economiche: dalle banche (il 20% dei clienti vuole banche digitalizzate), alla Grande Distribuzione Organizzata (il 26% della clientela sta rivedendo il suo rapporto fiduciario con i marchi di riferimento), alle utility (il 26% vuole intende cambiare fornitore).
In tutti i casi il prossimo futuro vedrà uno spostamento delle interazioni fra consumatori e aziende passando dai canali fisici a quelli digitali.
Quelli descritti sono comportamenti che riguardano la sfera del B2C. Ma non restano confinati all’ambito privato: stanno coinvolgendo l’intera economia, influenzando anche i rapporti B2B.
Anche fra le aziende c’è stata un’innovazione nei modelli di rapporto e di relazione: per prima cosa si è sviluppata una più forte sensibilità verso i valori: ci si aspetta che le imprese adottino delle strategie di crescita fondandole su un sistema di valori condivisi, compiendo scelte che abbiano impatti positivi sulla collettività.
Tra gli effetti collaterali dell’epidemia Covid-19 quindi dobbiamo annoverare un positivo riaffermarsi dell’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale che si rafforzano nel loro rappresentare un asset strategico per le aziende.
Sempre secondo Accenture gli italiani prevedono per il loro futuro di essere più mirati in ogni tipo di consumo, più attenti ad evitare gli sprechi, maggiormente indirizzati a rivolgersi verso aziende che possano garantire loro livelli di affidabilità molto elevati.
Come ricorda un antico detto africano, dal passato puoi scappare oppure imparare qualcosa: giocare d’anticipo sull’innovazione è una scelta che aumenta la resilienza di un’azienda rafforzando le sue difese nei confronti dell’imprevisto. Essere digitali: più forti con valore davanti al futuro.
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